Vincenzo Cohen 3xh6l
My artistic path is like a long jouney in search of existential answers
Tutte le opere di Vincenzo Cohen 1f404x
Dipinti contro la guerra • 7 opere 622t33
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La serie "Disegni contro la guerra" è ispirata agli ultimi avvenimenti bellici avvenuti sul fronte nord-orientale [...]
La serie "Disegni contro la guerra" è ispirata agli ultimi avvenimenti bellici avvenuti sul fronte nord-orientale dell'Europa e raccoglie opere di carattere sociale contro l'attuale guerra in Ucraina, l'antisemitismo e le forme del totalitarismo. I disegni sono realizzati a guazzo su carta e illustrano simboli politici ed avvenimenti di cronaca storica.
Alcune delle opere sono state esposte presso Pride Art Ateliers durante l'esposizione collettiva "PrideArt for Piece" a Berlino e pubblicate su alcune riviste internazionali.
Alcune delle opere sono state esposte presso Pride Art Ateliers durante l'esposizione collettiva "PrideArt for Piece" a Berlino e pubblicate su alcune riviste internazionali.
Disegni, guazzi e acquarelli dal vero realizzati a partire dal 1998.
Corpi-corazza • 19 opere 451e2h
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Collezione pittorica sul tema della resilienza comprendente opere realizzate tra il 2022 e il 2023 con [...]
Collezione pittorica sul tema della resilienza comprendente opere realizzate tra il 2022 e il 2023 con differenti tecniche artistiche.
Estinzione • 5 opere 284i6v
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"Estinzione" è il titolo della produzione pittorica a carattere naturalistico sviluppata nel corso degli [...]
"Estinzione" è il titolo della produzione pittorica a carattere naturalistico sviluppata nel corso degli anni. L'importanza di veicolare attraverso l'arte un messaggio di sensibilizzazione verso le problematiche ambientali, costituisce il presupposto fondamentale della collezione. Nel percorso artistico dell'autore pittura, scrittura e fotografia risultano strettamente connesse e nascono dalla comune esigenza di preservare l'ambiente e le sue biodiversità.
A undici anni, il primo contatto con la natura africana suscita emozioni che incideranno profondamente sulla prospettiva esistenziale dell'artista. La visione di spazi incontaminati e selvaggi esercita un richiamo ancestrale e risveglia quel senso di appartenenza dell'uomo alla vita primitiva che si concretizza nel rapporto di simbiosi con la natura. La reticenza verso la contaminazione mediatica dell'arte e i nuovi linguaggi del sensazionalismo visivo; l'avanzare di una comunicazione virtuale che impoverisce la socialità e l'aggregazione culturale, spingono l'artista a viaggiare in luoghi incontaminati, nel tentativo di recuperare il contatto perduto con la natura. Di questo richiamo l'artista avverte l'impossibilità di ricongiungimento e ne ricerca la genuinità attraverso l'essenzialità delle forme. Tecniche e stili diversi caratterizzano questa produzione in continua evoluzione, che riflette l'interesse per la maschera africana dei primi anni.
La raccolta affronta uno dei temi più dolorosi della storia: l'estinzione di specie viventi, la graduale scomparsa di spazi naturali e civiltà. Insito nel titolo è la denuncia verso la strage di animali in via di estinzione che riporta l'attenzione su alcuni specie soggette a indiscriminata persecuzione da parte dell'uomo. La richiesta di parti biologiche di queste ultime, per fini economici e commerciali, contribuisce ad alimentare la domanda sul mercato nero di animali selvatici. Essa mette in luce le drammatiche conseguenze di uno sterminio perpetrato sulla base di errate convinzioni scientifiche (la commercializzazione dei corni di rinoceronte, a cui vengono attribuiti poteri curativi), delle azioni della vanità umana (nel caso di animali uccisi per essere esposti come trofei di caccia) o di credenze magico-religiose alimentate dalla superstizione popolare. Le ricorrenti figure della iena e del rinoceronte, alludono all'estinzione progressiva delle due specie, dovuta principalmente a false credenze popolari. Entrambe sono state infatti sterminate dall'uomo causando un forte aumento nella mortalità della specie e una regressione all'interno del proprio areale di distribuzione. Esaltando la bellezza insita nella biodiversità, la collezione pittorica offre uno spunto per una riflessione corale e mette in evidenza l'importanza di tutelarne la conservazione. La giraffa, esempio di adattamento evolutivo (per la sua capacità di sopravvivere in ambienti estremi, poveri di risorse naturali come i deserti, benchè la sua altezza costituisca il segno di un'evoluzione biologica finalizzata al reperimento di risorse nutritive), rappresenta lo spirito di adattamento, ma anche il bisogno di elevarsi verso una dimensione trascendente, a cui l'uomo può tendere e ricongiungersi, solo per mezzo della natura. La scomparsa di spazi naturali, soggetti ai fenomeni del disboscamento e speculazione edilizia, presente in opere come "Kunene", "Monte Meru" e "Natura rocciosa", mostra l'imponenza della natura selvaggia e delle sue forme telluriche che si erge a dominare un paesaggio desertico che sconfina davanti all'osservatore; allusione alla regressione culturale dell'uomo e alla perdita di spazi vivibili. La scomparsa di civiltà è rappresentata in opere come "Due mondi", "Damasco" e "Casbah", in cui il folklore delle tradizioni popolari e artistiche si staglia a rappresentare l'ultima testimonianza di un mondo che scompare.
A undici anni, il primo contatto con la natura africana suscita emozioni che incideranno profondamente sulla prospettiva esistenziale dell'artista. La visione di spazi incontaminati e selvaggi esercita un richiamo ancestrale e risveglia quel senso di appartenenza dell'uomo alla vita primitiva che si concretizza nel rapporto di simbiosi con la natura. La reticenza verso la contaminazione mediatica dell'arte e i nuovi linguaggi del sensazionalismo visivo; l'avanzare di una comunicazione virtuale che impoverisce la socialità e l'aggregazione culturale, spingono l'artista a viaggiare in luoghi incontaminati, nel tentativo di recuperare il contatto perduto con la natura. Di questo richiamo l'artista avverte l'impossibilità di ricongiungimento e ne ricerca la genuinità attraverso l'essenzialità delle forme. Tecniche e stili diversi caratterizzano questa produzione in continua evoluzione, che riflette l'interesse per la maschera africana dei primi anni.
La raccolta affronta uno dei temi più dolorosi della storia: l'estinzione di specie viventi, la graduale scomparsa di spazi naturali e civiltà. Insito nel titolo è la denuncia verso la strage di animali in via di estinzione che riporta l'attenzione su alcuni specie soggette a indiscriminata persecuzione da parte dell'uomo. La richiesta di parti biologiche di queste ultime, per fini economici e commerciali, contribuisce ad alimentare la domanda sul mercato nero di animali selvatici. Essa mette in luce le drammatiche conseguenze di uno sterminio perpetrato sulla base di errate convinzioni scientifiche (la commercializzazione dei corni di rinoceronte, a cui vengono attribuiti poteri curativi), delle azioni della vanità umana (nel caso di animali uccisi per essere esposti come trofei di caccia) o di credenze magico-religiose alimentate dalla superstizione popolare. Le ricorrenti figure della iena e del rinoceronte, alludono all'estinzione progressiva delle due specie, dovuta principalmente a false credenze popolari. Entrambe sono state infatti sterminate dall'uomo causando un forte aumento nella mortalità della specie e una regressione all'interno del proprio areale di distribuzione. Esaltando la bellezza insita nella biodiversità, la collezione pittorica offre uno spunto per una riflessione corale e mette in evidenza l'importanza di tutelarne la conservazione. La giraffa, esempio di adattamento evolutivo (per la sua capacità di sopravvivere in ambienti estremi, poveri di risorse naturali come i deserti, benchè la sua altezza costituisca il segno di un'evoluzione biologica finalizzata al reperimento di risorse nutritive), rappresenta lo spirito di adattamento, ma anche il bisogno di elevarsi verso una dimensione trascendente, a cui l'uomo può tendere e ricongiungersi, solo per mezzo della natura. La scomparsa di spazi naturali, soggetti ai fenomeni del disboscamento e speculazione edilizia, presente in opere come "Kunene", "Monte Meru" e "Natura rocciosa", mostra l'imponenza della natura selvaggia e delle sue forme telluriche che si erge a dominare un paesaggio desertico che sconfina davanti all'osservatore; allusione alla regressione culturale dell'uomo e alla perdita di spazi vivibili. La scomparsa di civiltà è rappresentata in opere come "Due mondi", "Damasco" e "Casbah", in cui il folklore delle tradizioni popolari e artistiche si staglia a rappresentare l'ultima testimonianza di un mondo che scompare.
Natura marina • 12 opere 536m4s
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Lo scopo di questa collezione è sensibilizzare il pubblico attraverso un messaggio artistico di forte [...]
Lo scopo di questa collezione è sensibilizzare il pubblico attraverso un messaggio artistico di forte impatto. Le opere presentate nella collezione analizzano i temi della desertificazione, del surriscaldamento globale e della contaminazione plastica e le relative conseguenze in campo ambientale. L'opera "Contaminazione plastica" è stata realizzata attraverso la raccolta dei rifiuti rinvenuti sulla spiaggia di Paola in Calabria e affronta il tema della contaminazione plastica di mari e spiagge, focalizzando l'attenzione sugli effetti nocivi che tali rifiuti producono sull'ambiente in termini di costi: morte di innumerevoli esseri acquatici e vegetali, degrado ambientale e biologico, forme tumorali generate dalla dispersione della plastica. Altre opere, invece, come "Desertificazione", "Sedimentazione" e "Siccità" mirano a rappresentare gli effetti del fenomeno della desertificazione causato dal surriscaldamento globale. Queste ultime cercano di mostrare il progressivo aumento della siccità e l'avanzamento delle aree inabitabili e di sensibilizzare attraverso il richiamo all'importanza della conservazione dell'acqua: nostra primaria fonte di vita. La collezione ha anche significati storici e psicologici. Il tema della natura marina nasce infatti dal bisogno di esprimere il proprio senso di appartenenza al mare e dalla conseguente necessità di preservare acque, paesaggi e fondali marini. L'assenza di acqua, resa evidente dall'opera "Desertificazione", rappresenta la siccità, la perdita della risorsa primaria. Il tema si ricollega alla coeva produzione di opere appartenenti alla collezione Estinzione.
L'artista proviene da Paola (CS), cittadina calabrese nota per aver dato i natali al celebre Santo. Qui la bellezza del territorio, in cui la dolcezza del paesaggio mediterraneo si sposa con l'aspro profilo della catena appenninica costiera, la presenza del mare influenza il modo di avvertire la natura e la percezione della realtà.
Geograficamente, l'area tirrenica è interessata dal fenomeno del vulcanismo, dovuto all'attraversamento dell'arco eolico, che ha dato vita a formazioni vulcaniche di antica e recente formazione geologica, come lo Stromboli e il sommerso Marsili. La configurazione geomorfologica della costa tirrenica, come parte del vasto patrimonio ambientale del Mediterraneo, rende quest'area geografica particolarmente suggestiva.
Nell'immaginario dell'artista il mondo marino è strettamente connesso all'immagine dell'acqua, come simbolo di ricongiungimento intrauterino con la madre. Il mare richiama alla mente ricordi d'infanzia, rafforza i legami familiari, rimanda al mondo di un'ingenuità perduta. L'acqua del mare erode i ricordi ati, attraverso un lento processo di erosione. Elementi marini come pietre, conchiglie e sabbia rappresentano il risultato di questo processo di erosione mentale, sedimentazione e stratificazione biologica. L'era dell'innocenza perduta torna alla mente cosciente attraverso il richiamo del mondo acquatico originale.
La collezione cerca di combinare l'interesse per diversi campi del sapere: la storia, l'arte del territorio e la preservazione ambientale del paesaggio, la biologia, la geologia e l'archeologia.
La tecnica artistica consiste nel creare una miscela materica realizzata mediante l'uso di gesso, sabbia, sedimenti organici come conchiglie, e sostanze inorganiche di origine vulcanica depositatesi su fondali marini, come pietra pomice e argilla fine mescolata a produzioni e manufatti di origine umana (cocci di ceramica, frammenti lignei e di vasellame) a ricordo della storia dei popoli che navigarono il Mediterraneo (greci, fenici, etruschi, romani). In alcune opere (Sedimentazione, Stratificazione, abisso) la presenza di artefatti come pezzi di anfore e frammenti lignei, rappresentano i resti di un relitto che giace sul fondale al mare e testimoniano il aggio dei popoli, le loro rotte, i traffici e i commerci.
Storicamente, il tema del paesaggio marino (ultima tappa della produzione dell'artista), esprime il senso di appartenenza allo sfondo ancestrale dell'Italia meridionale, memore di un processo di stratificazione storico-culturale che ha il suo epicentro nel Mediterraneo. Lo studio sulla natura marina descrive questo processo di erosione di memorie che, riemergendo dal tempo dalla storia sotto forma di concrezioni e sedimentazioni marine, si concentrano sul tema del mare, come fonte di commercio, via di attraversamento e crocevia di popoli. La natura marina diventa simbolo di risorsa primaria e di civiltà mediterranea secondo la concezione classica del Mare Nostrum, formatasi a seguito alla colonizzazione greca, come fulcro commerciale e punto di smercio degli scambi tra i popoli appartenenti all'area mediterranea. Durante il corso dell'età tardo antica e altomedievale infatti, l'arrivo dei barbari portò ad un cambiamento nell'assetto dei rapporti commerciali tra popoli, determinando la chiusura dei mari e il blocco dei commerci marittimi. Solo verso la fine del Medioevo, le rotte commerciali nel Mediterraneo furono riaperte grazie ai navigatori normanni, che posero fine al blocco dei commerci imposto dai barbari dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente. I movimenti dei mercanti favorirono la riapertura degli scambi e il commercio tornò a prosperare. La collezione costituisce un omaggio al Mediterraneo e alla sua storia, evocazione di memorie sommerse che riaffiorano.
L'artista proviene da Paola (CS), cittadina calabrese nota per aver dato i natali al celebre Santo. Qui la bellezza del territorio, in cui la dolcezza del paesaggio mediterraneo si sposa con l'aspro profilo della catena appenninica costiera, la presenza del mare influenza il modo di avvertire la natura e la percezione della realtà.
Geograficamente, l'area tirrenica è interessata dal fenomeno del vulcanismo, dovuto all'attraversamento dell'arco eolico, che ha dato vita a formazioni vulcaniche di antica e recente formazione geologica, come lo Stromboli e il sommerso Marsili. La configurazione geomorfologica della costa tirrenica, come parte del vasto patrimonio ambientale del Mediterraneo, rende quest'area geografica particolarmente suggestiva.
Nell'immaginario dell'artista il mondo marino è strettamente connesso all'immagine dell'acqua, come simbolo di ricongiungimento intrauterino con la madre. Il mare richiama alla mente ricordi d'infanzia, rafforza i legami familiari, rimanda al mondo di un'ingenuità perduta. L'acqua del mare erode i ricordi ati, attraverso un lento processo di erosione. Elementi marini come pietre, conchiglie e sabbia rappresentano il risultato di questo processo di erosione mentale, sedimentazione e stratificazione biologica. L'era dell'innocenza perduta torna alla mente cosciente attraverso il richiamo del mondo acquatico originale.
La collezione cerca di combinare l'interesse per diversi campi del sapere: la storia, l'arte del territorio e la preservazione ambientale del paesaggio, la biologia, la geologia e l'archeologia.
La tecnica artistica consiste nel creare una miscela materica realizzata mediante l'uso di gesso, sabbia, sedimenti organici come conchiglie, e sostanze inorganiche di origine vulcanica depositatesi su fondali marini, come pietra pomice e argilla fine mescolata a produzioni e manufatti di origine umana (cocci di ceramica, frammenti lignei e di vasellame) a ricordo della storia dei popoli che navigarono il Mediterraneo (greci, fenici, etruschi, romani). In alcune opere (Sedimentazione, Stratificazione, abisso) la presenza di artefatti come pezzi di anfore e frammenti lignei, rappresentano i resti di un relitto che giace sul fondale al mare e testimoniano il aggio dei popoli, le loro rotte, i traffici e i commerci.
Storicamente, il tema del paesaggio marino (ultima tappa della produzione dell'artista), esprime il senso di appartenenza allo sfondo ancestrale dell'Italia meridionale, memore di un processo di stratificazione storico-culturale che ha il suo epicentro nel Mediterraneo. Lo studio sulla natura marina descrive questo processo di erosione di memorie che, riemergendo dal tempo dalla storia sotto forma di concrezioni e sedimentazioni marine, si concentrano sul tema del mare, come fonte di commercio, via di attraversamento e crocevia di popoli. La natura marina diventa simbolo di risorsa primaria e di civiltà mediterranea secondo la concezione classica del Mare Nostrum, formatasi a seguito alla colonizzazione greca, come fulcro commerciale e punto di smercio degli scambi tra i popoli appartenenti all'area mediterranea. Durante il corso dell'età tardo antica e altomedievale infatti, l'arrivo dei barbari portò ad un cambiamento nell'assetto dei rapporti commerciali tra popoli, determinando la chiusura dei mari e il blocco dei commerci marittimi. Solo verso la fine del Medioevo, le rotte commerciali nel Mediterraneo furono riaperte grazie ai navigatori normanni, che posero fine al blocco dei commerci imposto dai barbari dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente. I movimenti dei mercanti favorirono la riapertura degli scambi e il commercio tornò a prosperare. La collezione costituisce un omaggio al Mediterraneo e alla sua storia, evocazione di memorie sommerse che riaffiorano.
Crepuscolo • 8 opere 4m5s3c
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Crepuscolo è la prima collezione pittorica realizzata durante gli anni di studio presso L'Accademia [...]
Crepuscolo è la prima collezione pittorica realizzata durante gli anni di studio presso L'Accademia di Belle Arti di Roma. La collezione comprende opere con prevalenti tonalità di blu, eseguite tra il 1997 e il 2001, e caratterizzate dalla presenza di figure isolate immerse in sfondi neutri. I soggetti rappresentati spaziano dalla rappressentazione del mito classico, attraverso una reinterpretazione in chiave simbolico-espressionista con richiami alla modernità (Priapo, Proteo, Persefone, Selene) a tematiche di carattere universale mirate alla rappresentazione del sentimento interiore (Solitudine, Inquietudine). Le opere, realizzate principalmente con tecnica ad olio, sono caratterizzate da ambientazioni gotiche e toni cupi, da cui trae origine il titolo della raccolta, quasi a voler simboleggiare il momento dell'ispirazione, il sopraggiungere della notte, quando l'artista è proteso verso la creazione. La maggior parte dei lavori è costituita da opere nate dalla rappresentazione del soggetto dal vero, sulla quale l'artista ha eseguito uno studio preparatorio attraverso schizzi e disegni volti alla caratterizzazione psicologica e a una personale stilizzazione delle forme anatomiche e dei caratteri somatici. La prevalenza di tonalità fredde e scenari scarni costituiti da spazi bui e indefiniti, da cui emergono in maniera preponderante i soggetti rappresentati, lascia intravedere la volontà di sottolineare l'introspezione psicologica dei personaggi, ulteriormente enfatizzata da uno stile costituito da vortici di pennellate a spirale (Epimeteo, Estinzione, Introspezione). L'intuizione e la focalizzazione sul soggetto caratterizzano questa produzione di stampo espressionista pervasa da un linguaggio malinconico da cui traspare un senso di inquietudine interiore e una profonda emozionalità.
Italica • 14 opere 23w1q
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La collezione Italica raccoglie dipinti realizzati tra il 2007 e il 2021 e ispirati da rinvenimenti [...]
La collezione Italica raccoglie dipinti realizzati tra il 2007 e il 2021 e ispirati da rinvenimenti archeologici e testimonianze artistiche della cultura materiale. La serie di dipinti nasce dall'interesse per la tradizione pittorica etrusca di età orientalizzante (VII sec. a.C.), le produzioni artistiche del periodo arcaico e classico di derivazione greca (VI -IV sec. a.C.), la statuaria medio italica (III-I sec. a.C.) e il ritratto commemorativo di estrazione popolare romana (Ritratto di Lucio Giunio Bruto, Caracalla, Ritratto di Commodo/Ercole). La collezione rappresenta inoltre un momento di transizione tra la prima e la seconda produzione dell'artista, ma anche memoria di linguaggi espressivi derivanti da una comune identità culturale. Opera che dà avvio alla collezione è la Gigantomachia con caratteri animalistici tipici della pittura vascolare etrusca e provenienti dal repertorio figurativo orientale. I personaggi rappresentati cercano di far emergere il senso di sacralità di divinità proprie del pantheon italico (Culsans), di ecisti e re fondatori dell'antica civiltà calabra (Enotro, Italo) di divinità greche mediate attraverso lo spirito della classicità coloniale (Hera Lacinia). Alcune opere ispirate dalla produzione coroplastica in terracotta policroma etrusca (Latona, Tirreno) in cui l'enigmatico sorriso arcaico è espressione di libertà, mirano a rappresentare quel senso di naturalezza insito nelle prime manifestazioni artistiche dei popoli dell'Italia antica. La collezione è volta al recupero di tradizioni storiche millenarie, radicate nel processo di stratificazione culturale della penisola, esprimendo al contempo quel senso di appartenenza al retroterra ancestrale calabrese, memore di un difficile processo di consolidamento storico-politico e culturale.
Ritratti in rosso e grigio • 11 opere 601f1c
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"Ritratti in rosso e grigio" comprende ritratti storici e soggetti fantastici tratti dal mito. Attraverso [...]
"Ritratti in rosso e grigio" comprende ritratti storici e soggetti fantastici tratti dal mito. Attraverso i secoli della storia la collezione intende mostrare figure storiche alla luce del loro contesto culturale. La fonte di ispirazione nasce dalla scultura, nel aggio dalla rappresentazione tridimensionale a quella bidimensionale. Si tratta spesso di figure isolate in uno sfondo neutro, assorte in espressioni ermetiche a sottolineare il bisogno di introspezione psicologica. La raccolta comprende una serie di ritratti realizzati tra il 2014 e il 2024. Rappresenta un ritorno alla pittura dopo dieci lunghi anni di silenzio.
Le opere recenti • 4 opere 4q1c2z
Guarda tuttoOpere vendute • 5 opere 3vn19
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