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"Un Sogno Tropicale: La Natura che Abbraccia l’Anima" (2024) Painting by Ludo
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La luce che entra dalla finestra, riflessa dal lampadario di cristallo, sembra diffondersi magicamente, donando un’aura eterea a tutta la scena. Ogni dettaglio racconta una storia: il piccolo uccellino sopra una casetta di legno, che sembra proteggere il suo rifugio; il gatto che osserva con occhi curiosi, quasi come un guardiano silenzioso di questo universo.
Nella composizione ho voluto creare un equilibrio tra il rigoglio caotico della natura e l’ordine umano, fondendo due realtà che spesso consideriamo separate. L’intensità cromatica delle foglie e dei fiori contrasta con la quiete del cielo azzurro sullo sfondo, creando una tensione dinamica che invita lo spettatore a esplorare ogni angolo della scena.
Con questa opera, ho cercato di rappresentare la connessione tra l’essere umano e la natura, in un contesto onirico che supera i limiti del quotidiano. Mi piace pensare che chiunque la guardi possa ritrovare il proprio sogno, nascosto tra i dettagli, lasciandosi trasportare da una sensazione di meraviglia e serenità.Questa composizione onirica, ricca di dettagli naturali e domestici, può essere letta come una celebrazione della bellezza della natura e, al contempo, un monito sulla sua vulnerabilità. La finestra che separa lo spazio interno da quello esterno diventa metafora della nostra distanza crescente dall’ambiente naturale, che oggi soffre sotto la pressione del cambiamento climatico.
Le piante tropicali e i fiori vivaci evocano paesaggi lontani, molti dei quali sono minacciati dall’aumento delle temperature, dalla deforestazione e dalla perdita di biodiversità. L’uccellino sopra la casetta di legno rappresenta un rifugio fragile, simbolo delle specie che rischiano di perdere il loro habitat naturale. Allo stesso modo, il gatto, con il suo sguardo vigile, può essere visto come la coscienza collettiva che ci osserva, chiedendoci di agire per preservare ciò che è ancora possibile.
Anche il lampadario di cristallo diventa significativo: una luce che illumina, ma che può spegnersi rapidamente se non proteggiamo il delicato equilibrio tra uomo e natura. Le foglie rigogliose, che si estendono quasi a invadere lo spazio umano, suggeriscono una natura che non si arrende, ma che richiede rispetto e cura.
Con quest’opera, invito chi la osserva a riflettere: la bellezza che vediamo qui potrebbe un giorno esistere solo nei sogni, se non ci impegniamo a contrastare il cambiamento climatico. Questo dipinto vuole essere un omaggio alla natura, ma anche un appello urgente: salvaguardiamo il nostro pianeta prima che sia troppo tardi.Maria Ludovica Pennacchia
Pittrice italiana | Arte onirica, floreale, visionaria
Maria Ludovica Pennacchia è un’artista che vive la pittura come un’estensione naturale del sé. Le sue opere nascono da un dialogo profondo con la memoria, l’emozione e l’immaginazione. Nei suoi dipinti dominano fiori, serre, animali e scorci sospesi tra sogno e realtà, dove il colore diventa strumento di narrazione intima e poetica.
Formata al Liceo Artistico e alla Facoltà di Architettura, ha arricchito il suo percorso con studi ceramici e un amore costante per la letteratura e l’arte. Trae ispirazione da sogni, letture e visioni interiori, trasformandole in immagini capaci di evocare silenziosamente mondi interiori e paesaggi emotivi.
Pur esponendo prevalentemente in collettive, la sua produzione è continua e variegata, un vero racconto per immagini che sfugge alle etichette stilistiche, ma che conserva una profonda coerenza espressiva. Il suo stile è influenzato da artisti come Monet, Van Gogh e David Hockney, da cui eredita la forza del colore e la libertà immaginifica.
Maria Ludovica Pennacchia non dipinge per mestiere, ma per necessità: la pittura è per lei una forma di vita, un linguaggio dell’anima che la accompagna ogni giorno, come una presenza fedele e trasformativa.
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Nata a Roma il 28 10 1958, dove da sempre studio e lavoro, Maria Ludovica Pennacchia – La pittura come linguaggio dell’anima Entrare nello studio di Maria Ludovica Pennacchia è come varcare la soglia di un luogo sospeso tra sogno e memoria. Le tele, grandi e avvolgenti, accolgono chi osserva con la forza silenziosa dell’intimità vissuta e trasfigurata attraverso il colore. La pittura di Pennacchia non è mera rappresentazione, ma un processo immersivo in cui l’artista sembra letteralmente entrare nella tela, come in uno spazio protetto, dove emozioni, affetti e ricordi si fondono in un unico gesto creativo.Formatasi al Liceo Artistico e successivamente alla Facoltà di Architettura, ha saputo fondere rigore progettuale e istinto pittorico in un percorso coerente e profondamente personale. La sua pratica, che affonda le radici in un amore precoce per il disegno e i materiali, si è nutrita nel tempo di suggestioni letterarie, oniriche e naturali, con una predilezione particolare per la dimensione del sogno e della fantasia.I soggetti prediletti – fiori, serre, animali – non sono semplici motivi decorativi, ma veri e propri accessi al suo mondo interiore. Il fiore, nella sua poetica, non è mai solo un elemento botanico: è simbolo di una bellezza che resiste, di un’emozione che si rigenera, di una rinascita silenziosa. La figura umana, invece, è raramente presente, quasi a sottolineare la volontà di una narrazione che si muove oltre il visibile e il riconoscibile.
Nel suo linguaggio pittorico si percepisce la lezione dei grandi maestri: la luce di Monet, l’intensità emotiva di Van Gogh, la libertà cromatica di Hockney. Eppure, l’opera di Pennacchia mantiene una voce autonoma e riconoscibile, nutrita da una sensibilità profonda e da un costante dialogo con l’inconscio.
Nonostante una produzione ricca e continua, l’artista ha preferito, fino ad oggi, la dimensione collettiva per esporre i propri lavori, forse per una naturale riservatezza, forse per il rispetto profondo verso il linguaggio della pittura, che considera innanzitutto personale. Ma è proprio in questa varietà – di soggetti, di ispirazioni, di tecniche – che si cela il suo filo conduttore: una pittura che, quadro dopo quadro, rivela le infinite sfumature dell’anima.
Maria Ludovica Pennacchia dipinge perché non può farne a meno: che si tratti di una tela, di un foglio, di un mobile o persino di una telefonata, la sua mano cerca sempre il gesto, la traccia, la forma. In lei, l’arte non è un mestiere, è una necessità, un modo di esistere e resistere.
Chi osserva le sue opere non vede solo immagini, ma frammenti di vita: un lampadario, una sedia, un tavolo, che diventano metafore del ricordo, porte aperte su momenti vissuti, mai dimenticati.
La sua è una pittura dell’anima. E l’anima, come sappiamo, non ha una sola forma.
Maria Ludovica Pennacchia
Pittrice italiana | Arte onirica, floreale, visionaria
- Nationality: ITALY
- Date of birth : 1958
- Artistic domains: Works by professional artists,
- Groups: Contemporary Italian Artists
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